Ieri sera al programma “In onda” su La7 è stata trasmessa l’intervista al consigliere regionale del M5S Giovanni Favia, per chi se la fosse persa la ripropongo qui.

Anni fa, durante la stesura della mia tesi di laurea “Populismo e antipolitica Beppe Grillo e il Movimento 5 stelle”, intervistai il Consigliere regionale Giovanni Favia, che mostrava ben più fiducia nei meccanismi di democrazia interna del M5S.

Colgo l’occasione per riproporla qui nel Blog, giudicate voi.

L’intervista al Consigliere Giovanni Favia

STRUTTURA DEL MOVIMENTO

D) Com’è strutturato il Movimento 5 Stelle? Solo attraverso il Blog? (come è scritto nel non-statuto / regolamento) o esistono delle strutture territoriali che si occupano dell’organizzazione interna? e se si, esiste una scala gerarchica di qualche tipo?
R) Una cosa è il Movimento 5 Stelle su scala nazionale, i cui principi sono nel non-statuto, e il Movimento nelle delle varie realtà territoriali, ad esempio in Emilia-Romagna e in Piemonte, oltre che nei tanti Comuni dove siamo stati eletti. Le strutture che abbiamo sono tutte di tipo volontaristico, hanno dei referenti, e sono normalmente usate per organizzare eventi, assemblee o raccolte firme. Non ci sono gerarchie, ma funzioni. I vari referenti sono stati tutti eletti nelle assemblee degli “attivi”.

D) Chi o come vengono scelti i candidati? Sono espressione esclusiva dell’esperienza attiva del meet-up? Oppure possono comprendere anche personalità che non hanno mai “militato” nel gruppo dei meet-up?
R) I candidati vengono scelti fra gli “attivi”, ovvero coloro che hanno partecipato ad un certo numero di attività del Movimento dando il proprio contributo. Sono eletti direttamente per votazione dagli altri Attivi.

D) Da chi viene redatto il programma esposto durante la campagna elettorale? E se è approvato per votazione, chi partecipa al voto?
R) Il programma viene redatto dall’intelligenza collettiva, attraverso il confronto reale (assemblee) e virtuale (internet). Una volta redatto è perciò già adottato e condiviso.

 

RELAZIONI POLITICHE DEL MOVIMENTO CON BEPPE GRILLO

D) Quali sono le relazioni politiche del movimento con Beppe Grillo?
R) Possiamo parlare personalmente. Abbiamo un rapporto umano di confronto e dialogo, ma spesso non parliamo nemmeno di politica. Si fida di noi.

D) E’ corretto, a suo avviso, considerare Beppe Grillo il leader del Movimento?
R) Direi più che altro il leader carismatico. Lui è stato il detonatore, ma la dinamite la mettono i cittadini che ogni giorno lavorano per strada e nelle assemblee.

D) Quanto, secondo lei, Grillo è interessato a guidare il movimento come leader politico?
R) Credo non lo sia affatto. Mi pare che quest!ipotesi non esista, e venga agitata da chi ha paura del Movimento per screditarlo.

D) Secondo il non statuto / regolamento del movimento, all’articolo 3 Grillo è nominalmente il titolare dei diritti d’uso del contrassegno, questo equivale a considerare che Grillo ha potere discrezionale nel decidere chi può candidarsi?
R) Non esiste partito o associazione dove il logo possa essere indiscriminatamente usato da chiunque, non vedo lo scandalo. Comunque i nostri principi cui devono rispondere i candidati ce li abbiamo ben chiari: è quella la discrezionalità cui facciamo riferimenti, senza veti da parte di nessuno. 

 

LA BASE DEL MOVIMENTO

D) Da chi è composta la base del movimento 5 stelle? Dagli iscritti al blog beppegrillo.it? Da chi è iscritto ai Meet up? Da chi non solo è iscritto, ma partecipa fisicamente alle riunioni e alle attività dei meet-up?
R) L’iscrizione è un primo passo, ma non basta. Bisogna contribuire con le proprie idee e, anche, le proprie critiche. La base sono tutte le persone che contribuiscono a fare crescere il Movimento: non avendo alcuna tessera consideriamo l’essere attivi un segnale di adesione.

D) Nell’ultimo periodo sembrano essersi verificati episodi di conflittualità tra la base e Grillo (come scritto da l’Espresso: Il caso della Base del movimento a Napoli, o il caso che la riguarda direttamente: le polemiche con la base di Modena). E’ così o si tratta di montature della stampa?
R) Il caso di Modena lo conosciamo molto bene, e in tantissime occasioni abbiamo già spiegato come sia andata. Il caso di Napoli non lo conosco. In generale, siamo molto giovani e in crescita. Può capitare che delle persone che non hanno la pasta per fare parte del Movimento vogliano salire sul carro.. Non sempre è facile individuarle e fermarle prima che facciano guai. Dobbiamo sempre stare molto vigili.

 

ALLEANZE

D) Il Movimento 5 Stelle si è sempre presentato da solo alle elezioni, una scelta di circostanza, limitata agli attuali partiti politici, oppure una scelta di principio che prescinde dagli altri attori politici?
R) Parlare per utopie è inutile. Nell’Italia del 2010 non è possibile pensare ad alleanze: la classe politica è inadeguata. E’ quella che ci ha condotti nel tunnel dove siamo e non può pretendere di essere sempre lei a condurcene fuori.

D) Quali sono i rapporti del Movimento 5 Stelle con gli altri movimenti? Ad esempio con il movimento denominato Popolo Viola?
R) Guardiamo con interesse a tutti i movimenti che vengono dai cittadini, perché crediamo che la politica debba tornare proprio nelle mani della gente, e non di professionisti che badano solo a fare carriera. 

 

POPULISMO E ANTI-POLITICA

D) L’azione politica di Beppe Grillo, e quindi del Movimento 5 Stelle che si rifà al comico genovese, viene spesso tacciata di populismo e/o di essere espressione della così detta anti-politica. Come può commentare questa affermazione?
R) E’ un’etichetta che ci attribuiscono da sempre per paura ed ignoranza. La paura deriva dal fatto che quando uno di noi entra in un Consiglio Comunale, Provinciale, Regionale o in Parlamento… Salta il banco perché entra tutto il Movimento. Siamo il granello di sabbia nel loro ingranaggio perfetto di collusione fra politica e affari alimentato sulle spalle della gente. Dico anche ignoranza, perché se avessero l!umiltà di andare a leggere il nostro programma troverebbero tantissime proposte concrete, realizzabili e intelligenti per migliorare le cose. Noi abbiamo portato in Regione, ad esempio, il tema dei costi della politica e adesso tutti ci vengono dietro, tentando goffamente di appropriarsene. Oppure, ancora, la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, che un paio d!anni fa quando proponevamo veniva additata come folle: ora sempre più Comuni la adottano. O l’uso delle energie rinnovabili, dei prodotti locali… Solo chi è pigro o in malafede può additarci come anti-politici: noi vogliamo il ritorno della politica vera, e per questo abbiamo rinunciato, unica forza politica nella storia d’Italia, ai rimborsi elettorali – sia in Piemonte che in Emilia-Romagna. Parliamo di 1,7 milioni di euro. Perché per fare politica servono cittadini con idee e energia, passione e volontà. I soldi devono starne fuori. Quale altro partito lo fa? Nessuno.